6) Il MEIC per il rinnovamento del MEIC:

6.1 La forma associativa del MEIC:  idee per il nostro futuro.

Il MEIC rinnova la scelta all’impegno culturale espresso in forma associativa; pertanto intende essere soggetto attivo nel servizio alla Chiesa e alla società e cooperare nello spirito evangelico alla  maturazione della coscienza civile, esprimendo “una fede che pensa ed una ragione che crede”.

La mutata situazione sociale ed ecclesiale richiede però un rinnovamento della struttura associativa che, mantenendo lo spirito di una condivisione solidale, meglio veicoli il desiderio di adesione da parte di persone nuove  a un impegno di ricerca e di discernimento.

Pertanto viene incoraggiata l’attenzione a proposte organizzative che tengano conto di specifiche esigenze di competenza, di ambiente, di età, sempre nell’ottica dell’inclusione e non della frammentazione. E viene promossa la sperimentazione di percorsi che siano attenti alle esigenze di gruppi determinati di persone: incontri di spiritualità, letture bibliche, scambi di esperienze, momenti di preghiera, riflessioni su temi di interesse comune, che siano segno dello stile che caratterizza il nostro movimento, e senza pretendere fin da subito l’adesione formale di chi vi partecipa.

Una particolare attenzione va dedicata all’ascolto e all’approfondimento biblico, nella vita dei gruppi e nelle iniziative nazionali, a cominciare dalle  Settimane teologiche, valorizzando in modo peculiare l’incontro con l’esperienza di ascolto e di preghiera delle comunità monastiche.

E’ inoltre  necessario verificare tempi e modi per una nuova forma di adesione dei giovani, anche per quanto riguarda la quota di iscrizione.

D’altra parte è doveroso tenere in considerazione esperienze e proposte che, in questi anni,  hanno dato prova di tenuta e incrociato esigenze di un numero ampio di aderenti, mettendo in evidenza la vitalità e la dedizione dei gruppi e del coordinamento regionale.  Si ritiene opportuno promuovere il Movimento e con essa l’adesione allo stesso prevedendo ad esempio una giornata “ufficiale” dedicata all’adesione, nel corso della quale presentare le iniziative culturali promosse dal MEIC in modo autonomo o in collaborazione con altre realtà culturali o ecclesiali.

Nella linea di una partecipazione ai piani pastorali, è opportuno e doveroso valorizzare il collegamento non solo “formale”, così come previsto dai rispettivi Statuti, tra i gruppi MEIC,  la FUCI e l’Azione Cattolica (nelle sue varie articolazioni), al fine di promuovere cammini formativi coordinati ed organizzare in maniera sistematica iniziative comuni.

Ove possibile, il MEIC deve favorire occasioni di dialogo, collaborazione, condivisione di obiettivi e sfide culturali, con le Associazioni professionali che sono germinate dal Movimento Laureati  e  con altre associazione ecclesiali e non, presenti sul territorio.

Inoltre, il MEIC si fa promotore di occasioni di dialogo con la variegata galassia di gruppi (comunità, reti, fraternità. …) che oggi paiono collocate in ambiti marginali della comunità ecclesiale, ma che esprimono anche in forma critica, istanze di rinnovamento e verifica della fedeltà della Chiesa al Vangelo e alla Tradizione.

In sede locale il MEIC si impegna inoltre a promuovere e sostenere iniziative nel solco della Cattedra dei non credenti.

6.2 il MEIC e la comunicazione

Nel rinnovamento del nostro Movimento la comunicazione svolge un ruolo cruciale, per qualificare i nostri contenuti attraverso gli strumenti più appropriati, in ogni sede e tempo, destinando delle risorse adeguate.

Ecco perché sarà opportuno in questo triennio verificare la possibilità di diffondere la rivista “Coscienza” anche attraverso il web e tramite tale tipologia di pubblicazione inserirla nei siti che propriamente si occupano sia di pubblicazioni “culturali”, sia di pubblicazioni del “mondo cattolico”, per poter entrare nei dibattiti che in quelle sedi sempre più si svolgono offrendo il nostro contributo con il nostro stile.

Circa una più diffusa circolazione di temi e stile del Movimento, riteniamo sia utile dedicare maggiori risorse di tempo e di organizzazione costante al sito nazionale, ai social network e al “forum”. In questo senso potrebbe essere sviluppata l’idea di collegare sempre più la nostra rivista “Coscienza” allo sviluppo del forum, aggiornandolo anche con l’inserimento di argomenti di discussione tratti da alcuni articoli della rivista e scelti dal Comitato di Redazione.

Il MEIC si impegna a curare la comunicazione rispetto alle questioni suscitate nel dibattito contemporaneo, visto che sinora ha avuto una scarsa possibilità di incidere portando alla conoscenza pubblica il proprio punto di vista. A tal fine si propone che la Presidenza, con l’approvazione del Consiglio Nazionale, strutturi un gruppo ristretto di persone che abbiano le competenze e il tempo per poter svolgere tale servizio per il bene del Movimento intero, esplorando anche le opportunità che i nuovi mezzi di comunicazione porteranno nel tempo.

Sempre nella prospettiva di una maggiore diffusione è auspicabile che i gruppi locali e regionali si dotino di un sito web integrato in una rete nazionale e che diffondano anche via internet le proprie pubblicazioni diocesane.

6.3 Il MEIC nel suo rapporto con i Vescovi e con le istituzioni

Il nostro Movimento, esprimendo nel quotidiano quanto previsto nel suo Statuto, offre il proprio contributo specifico in seno alla Chiesa.

Il Movimento è chiamato a:

–       collaborare con il Vescovo diocesano per contribuire allo sviluppo del piano pastorale, realizzando un confronto costante basato sul dialogo e sul rispetto dei ruoli per il bene della Chiesa e del territorio;

–       favorire i rapporti con gli assistenti nel loro essere segno di comunione con la Chiesa e nel gruppo, promotori di condivisione spirituale e confronto culturale, al fine di maturare e vivere un’esperienza di sinodalità;

–       sviluppare i  rapporti con le Conferenze episcopali regionali;

–       partecipare agli organismi diocesani di rappresentanza laicale.

Il Movimento, inoltre, è chiamato, tramite i propri gruppi, a rendersi protagonista, nei modi ritenuti più opportuni, delle iniziative culturali presenti nel territorio (dal Progetto Culturale CEI alle facoltà teologiche e agli ISSR, dalle Università pubbliche ai Centri di Ricerca e/o Fondazioni culturali, dai Centri Studi alle Scuole di Formazione politica).

In tal modo è possibile diffondere la conoscenza del Movimento, farne comprendere la storia, far apprezzare quanto il MEIC può offrire, garantendo qualità e serietà e mettendo a disposizione competenze e risorse.

Volgendo lo sguardo all’immediato futuro, il Movimento si impegna, anche attraverso i gruppi locali, a offrire il suo specifico contributo al prossimo Convegno Ecclesiale di Firenze.

6.4 Organizzazione interna del MEIC

I dati delle adesioni degli ultimi 15 anni, analizzati di recente anche dal Consiglio Nazionale, impongono una riflessione generale circa la struttura interna del Movimento.

I rapporti da rafforzare sono soprattutto quelli tra i gruppi all’interno di una stessa Diocesi e tra i gruppi all’interno della Regione ecclesiastica.

Alcune feconde esperienze recenti permettono di stimolare tale “coordinamento” in modo che anche i gruppi meno numerosi, grazie all’apporto degli altri Movimenti diocesani, abbiano la possibilità di offrire il loro contributo e organizzare qualche evento di qualità nel proprio territorio, anche per coinvolgere in un secondo tempo nuove persone e competenze e rimotivare all’impegno gli ex-soci.

A tal fine è necessario che nel corso del prossimo triennio, per ogni livello regionale sia fissato l’obiettivo di attivare almeno due nuovi gruppi MEIC, stimolando la riattivazione di quelli che di recente han cessato la propria attività, anche con il concreto apporto di quelli già strutturati.

Il Movimento, attraverso il Consiglio Nazionale, è chiamato ad interrogarsi sul ruolo e sulla rappresentatività dei delegati regionali, a precisarne compiti ed apporti, a valutare l’opportunità di modifiche statutarie, che rendano deliberativo il loro voto in seno al Consiglio Nazionale e che, di conseguenza, ripensino i criteri con cui sono state individuate il numero e le candidature dei consiglieri nazionali.

Per favorire e diffondere maggiori competenze specifiche devono essere valorizzati gli “Osservatori” nazionali, che finora hanno solo in parte raggiunto l’obiettivo per il quale sono stati creati.  La selezione dei temi da affrontare, la scelta dei rappresentanti da collegare strettamente al Consiglio Nazionale, l’indicazione di opportune risorse sono decisive per rendere più agevole e più proficuo il ruolo degli Osservatori e di conseguenza più meditato, autorevole e tempestivo il contributo del Movimento al dibattito culturale che si sviluppa nei diversi ambiti.

Quale Socio fondatore, il MEIC intende sviluppare la collaborazione con Pax Romana, nella convinzione dell’importanza di camminare col mondo di oggi anche attraverso questa rete globale. Debitori dell’attenzione che l’associazione internazionale degli intellettuali cattolici ha anche di recente dedicato al MEIC, si ritiene che il Movimento debba individuare un proprio rappresentante (meglio se in seno al Consiglio Nazionale) che abbia l’incarico di seguire i vari eventi internazionali, in stretta collaborazione con la Presidenza Nazionale. Il MEIC ritiene inoltre importante anche per i gruppi locali l’apertura e la partecipazione a dibattiti con gruppi di Pax Romana di altri paesi.

Sul piano della organizzazione che possa favorire una maggiore condivisione tra i vari gruppi MEIC, è opportuno proseguire l’esperienza degli incontri tra i Presidenti dei Gruppi con cadenza temporale adeguata come pure incentivare l’esperienza di confronto tra Gruppi MEIC operanti in regioni ecclesiali limitrofe.

Inoltre, visto che molti fecondi progetti del Movimento, sia a livello nazionale che locale, non hanno avuto la possibilità di essere adeguatamente sviluppati a causa di una scarsità di risorse, deve essere promossa la partecipazione a bandi di progetto locali, nazionali e europei;  se del caso, deve essere valutata la costituzione di nuove strutture giuridiche che ne consentano ed agevolino la partecipazione.